Errori nella progettazione dello stand: li stai facendo anche tu?
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Quando affronti l’organizzazione di una fiera, prima di pensare al progetto del tuo stand ci sono alcune cose che devi assolutamente sapere e fare, pena ottenere pessimi risultati in fiera e buttare i tuoi preziosi soldi.
La progettazione di uno stand, e più in generale il modo in cui si affronta la partecipazione ad una fiera, non ha infatti nulla a che vedere con la creatività fine a sé stessa.
Ti sembra un’affermazione forte?
Hai ragione, lo è, ma c’è un motivo se durante la fiera alcuni stand, magari anche belli dal punto di vista estetico, sono vuoti mentre altri sono pieni di gente. Certo, se sei il leader riconosciuto del tuo settore anche se commetti degli errori nella progettazione degli spazi e della comunicazione del tuo stand potresti avere comunque molti visitatori, ma non è questo il caso di cui stiamo parlando, perché è ovvio che chi entra nello stand del leader di mercato lo fa a prescindere, proprio perché l’azienda è già fortemente “posizionata” nella mente del visitatore.
Quindi, per capirci, se sei la “Ferrari” del tuo settore potresti avere un avviamento che ti consente dei margini di errore più ampi senza pagarne lo scotto, ma se non è così, non fare gli errori che sto per dirti.
Potresti pagare un conto molto salato.
Gli errori nella progettazione di Stand Fieristici
Errore 1: Non definire in maniera specifica il messaggio che vuoi trasmettere in fiera.
Una delle principali regole del marketing (non le ho scritte io, purtroppo…) è che si può comunicare efficacemente un solo messaggio alla volta.
Al Ries e Jack Trout, i padri fondatori del Brand Positioning, nel loro best seller “Le 22 immutabili leggi del marketing” dicono chiaramente che “nel marketing il concetto più potente è di essere titolari di un messaggio collocato nella mente del potenziale cliente. Un’azienda può avere un successo incredibile se riesce ad impadronirsi di una parola nella testa di un cliente. Una parola semplice”.
In fiera funziona nello stesso modo. Prima di pensare al progetto dello stand chiediti: qual è il messaggio per il quale i miei clienti e potenziali clienti mi dovranno ricordare anche a distanza di mesi dalla fiera?
Si parte da qui. Finché non sei in grado di dare una risposta sensata a questa domanda non devi assolutamente pensare al progetto dello stand. Sì lo so cosa stai pensando: “Ah, ma noi abbiamo più prodotti/servizi da esporre/pubblicizzare in fiera”.
E’ uguale, non ho detto che devi esporre o pubblicizzare solo un prodotto/servizio che fornisci, quello che ti serve è semplicemente un “angolo di attacco”, magari lasciato scoperto dalla concorrenza, grazie al quale colpire il visitatore e convincerlo che avrà dei benefici reali nel cercare il tuo stand ed entrare a parlare con te.
Poi quando hai ottenuto la sua attenzione allora puoi illustrargli tutti i tuoi servizi/prodotti, ma non prima.
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Errore 2: Non definire in maniera specifica il visitatore target che vuoi andare a colpire col tuo messaggio.
Le fiere internazionali raggruppano diverse categorie merceologiche di uno stesso settore, molto spesso differenziando anche i padiglioni espositivi, per cui non è scontato che se anche in fiera passa tanta gente ogni visitatore sia effettivamente in target, e quindi un tuo potenziale cliente.
E’ un’illusione quella di pensare che chiunque visiti la fiera sia in target perché “se è venuto in fiera gli interessa”.
Quindi, partendo dal presupposto che non siamo più negli anni 80 dove “basta esserci in fiera tanto la gente arriva”, cosa devi fare a livello pratico? Crea un avatar del tuo cliente (no, non gli omini blu del famoso film).
Cos’è un avatar? E’ la rappresentazione virtuale che devi farti della persona cui vuoi veicolare il tuo messaggio in fiera. Chi è? è uomo o donna? che età ha? quale carica ricopre normalmente in azienda? quali sono i problemi che il tuo prodotto o servizio può risolvergli? quali sono gli aspetti che gli creano tensione quando deve acquistare un prodotto/servizio come il tuo? usa internet? è laureato/a? E così via…
Questo ti serve per aver chiaro in mente chi è il cliente tipo a cui ti rivolgi e per focalizzare ancora meglio il messaggio da veicolare. Bada bene, qui non si tratta di restringere il campo seguendo il vecchio detto “meglio pochi ma buoni”, ma di fare in modo che tutti quei potenziali clienti che hanno un interesse verso un determinato prodotto/servizio, adesso o in futuro preferiscano la tua azienda rispetto ai tuoi concorrenti, perché gli hai trasmesso chiaramente il messaggio che comprare da te gli procurerà dei benefici superiori rispetto a comprare dalla concorrenza.
Ricordati che stai investendo soldi per un evento di pochi giorni che ti deve assolutamente produrre risultati concreti, e cioè più contatti e più vendite in fiera, e dopo la fiera… Nient’altro. Se non affronti la fiera con questa logica lascia perdere perché sarà impossibile che gli investimenti che stai pensando di fare potranno farti avere un ritorno concreto.
Conclusioni
In conclusione, prima di ragionare sul progetto del tuo stand ricordati di:
- Definire in maniera specifica il messaggio che vuoi trasmettere in fiera. Perché si devono ricordare della tua azienda dopo la fiera?
- Definire in maniera specifica il visitatore target (l’avatar) che vuoi andare a colpire col tuo messaggio, sii specifico.
Se vuoi avere nella tua prossima fiera uno stand pensato per acquisire più contatti qualificati, differenziarti dai tuoi concorrenti, farti preferire e ricordare dai tuoi clienti, allora contattaci con la tua richiesta e scopri la nostra attività di allestimento di stand fieristici.
Al tuo successo in fiera!
Bellissimo post, ho recentemente letto gli stessi ed identici suggerimenti in un libro sull’Online Marketing Plan, e mi chiedevo appunto se quei concetti potessero essere tradotti in uno spazio fisico come uno stand fieristico.
Il punto e’…come trasmettere il messagging che ci si prefigge con uno stand, nella marea di slogan, video, forme ed installazioni di una grande fiera internazionale?
Ciao Roberto, ci sono molti modi per trasferire allo stand, che altro non è che uno strumento fisico di comunicazione, la capacità di veicolare un messaggio ad un preciso target di visitatori, di conseguenza non c’è una risposta univoca.
Il punto centrale del post è avere prima di tutto chiarezza a monte, a prescindere dallo stand, su quale messaggio si vuole comunicare e a chi, perchè è questa la grande domanda a cui, nella maggior parte dei casi, le aziende che espongono in fiera non sanno rispondere.
Ad ogni modo per fare degli esempi pratici, dalle scelte strategiche dell’azienda espositrice dipendono scelte progettuali come: avere uno stand chiuso o uno stand aperto? Utilizzare un pavimento di un tipo o di un altro? utilizzare della tecnologia per comunicare o grafiche statiche?
Ogni caso è diverso perchè ogni azienda è unica, ci vorrebbe un vero e proprio libro di casi studio per rispondere appieno, e non è escluso che lo scriva in futuro…